La Mer de Glace (Chamonix) 2140 mt

Il famoso Dru

Il famoso Dru

MESE: settembre 2016

Valutazione: ***

Difficoltà: E

Preparazione fisica/Tecnica: /

Tempo di visita: 3 h

 

 

Il “Mare di ghiaccio” è un ghiacciaio situato sul versante francese del Monte Bianco ed è formato dal confluire di 3 ghiacciai più piccoli: il ghiacciaio del Tacul, il ghiacciaio di Leschaux, e quello di Talèfre. Misura 12 km di lunghezza e il suo spessore è di circa 400 mt , superficie 40 km quadrati, ed è il secondo più importante ghiacciaio delle Alpi. La Mer de Glace si muove di 10-15 cm al giorno. Visitare la Mer de Glace è un’esperienza molto interessante, in quanto la visita riesce a far comprendere, in maniera didattica e sistematica, il fenomeno, sempre più discusso, del ritiro dei ghiacciai perenni. Spesso si sente parlare di surriscaldamento terrestre, buco dell’ozono ed effetto serra: tutti questi fenomeni geofisici comportano uno scioglimento sempre più cospicuo dei ghiacci e, un ritirarsi dei ghiacciai perenni… una cosa è ascoltare questi tipo di notizia al telegiornale o in un documentario… effetto diverso lo provoca il vederlo con i propri occhi!

Il livello nel 2001 della Mer de Glace

Il livello nel 2001 della Mer de Glace

Siamo arrivati alla stazione della cremagliera di Montenvers (Chamonix) nel primo pomeriggio, dopo esser scesi dall’Aiguille du midi. La stazione è uno storico edificio, che presenta all’interno appese alle pareti interessanti foto d’epoca, datate fine Ottocento/primi Novecento, dove sono immortalati i nobili del tempo che prendevano il treno per le loro vacanze in alta montagna: le donne portavano lunghe gonne, ombrellini parasole e, a volte, lunghi bastoni in legno che servivano ad appoggiarsi nelle salite più ripide. In queste foto appaiono anche i reali di casa Savoia, come la regina Margherita, grandi appassionati di alta montagna.

Il trenino a cremagliera di un color rosso ferrari fa molta simpatia, sembra uscito da Legoland, ma, nonostante il suo aspetto da “giocattolo”, raggiunge delle pendenze in salita da non sottovalutare… dopo circa mezz’ora di tragitto arriviamo alla stazione a monte della Mer de Glace, circondata da montagne e da infrastrutture atte ad accogliere i numerosi turisti che frequentano quella zona. Appena scesi dal treno la prima vetta che si staglia di fronte a noi è il famoso Dru, un’elegante montagna dalla forma sottile ed acuminata… un pensiero va a Walter Bonatti… Nel 1955, a metà agosto, dopo due tentativi frustati dal cattivo tempo, in sei giorni scalò in solitaria il pilastro sud-ovest del Petit Dru, restando in parete per sei giorni(17-22 agosto): è considerata un’impresa che segna una tappa indimenticabile nella storia dell’alpinismo, tanto che da quel momento quella parete venne chiamata “Pilastro Bonatti”, poi crollata per altre frane nel 2005.

Il tunnel scavato nel ghiacciaio

Il tunnel scavato nel ghiacciaio

Da questa terrazza belvedere in cui ci trovavamo avevamo due possibilità per raggiungere la Grotta di ghiaccio alla base del ghiacciaio: o scendendo a piedi lungo un sentiero, oppure prendendo un breve tratto di cabinovia, seguito da circa 400 gradini di metallo da scendere a piedi. E’ impressionante la sensazione quando si scende, di avvicinarsi sempre di più ad uno dei ghiacciai più grandi d’Europa; anch’esso non di colore bianco candido, bensì grigio e “sporco”, in quanto la neve e il ghiaccio sono mescolati a detriti di roccia e terra. A distanza regolari, vediamo esposti dei cartelli sulla scala, con impresse delle date: 1980, 1995, 2001… sono i riferimenti che ci permettono di capire come nel tempo il ghiacciaio si sia ritirato: nell’anno indicato il ghiaccio arrivava a quell’altezza.. ma noi siamo del 2016 quindi dobbiamo scendere ancora… il ghiacciaio via via continua a spostarsi… e man mano che scendiamo ci avviciniamo sempre di più all’ultima datazione: 2015, mi pare: eccoci arrivati all’ingresso della famosa Grotta di ghiaccio!

Entrando nella galleria di ghiaccio, dalle forti tonalità azzurre, si viene inghiottiti in un paesaggio fiabesco. Luci multicolore sono state posizionate nelle nicchie e nelle canalette scavate nel ghiaccio, si vedono sculture di animali, ambienti ricreati tra cui una camera da letto, un angolo bar… tutto scolpito con bravura certosina in un ghiaccio antico e solido. Si trovano pannelli esplicativi sui quali viene spiegata la storia del ghiacciaio, l’evoluzione delle tecniche di trivellazione, le difficili condizioni di vita dei primi operai scavatori che lavoravano nel ghiacciaio per compiere i primi studi, fino a giungere alle ricerche moderne aiutate dalle più avanzate tecnologie.

Faceva freddo nella grotta, ma un freddo secco e asciutto, quasi piacevole, una temperatura stabile, sembrava di trovarsi dentro ad un igloo.

La visita all’interno della grotta occupa circa un mezz’ora/ quaranta minuti e la consigliamo vivamente come esperienza da compiere anche in famiglia, con i bambini, o con persone di una certa età, in quanto, non si tratta di un percorso faticoso, e, al contempo, capace di regalare grandi emozioni… e stupende fotografie! Se dovessi descriverlo ad un bambino… “hai presente entrare nel Palazzo della Regina delle Nevo?”…

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