Ferrata “Amici della montagna” sul Monte Zermula

Monte Zermula visto dal parcheggio

Stagione: estate 2020
Tempo totale: 4 h
Tempo avvicinamento attacco ferrata: 1 h
Tempo ferrata: 1h 30
Dislivello ferrata : 255 mt.
Ritorno dalla via normale: 1h e 30
Difficoltà ferrata/esposizione : media

 

 

Ciao a tutti, siamo tornati per descrivere una bella ferrata, non troppo impegnativa, ma neppure scontata, che arriva fino alla vetta del Monte Zermula (mt. 2143): una panoramica e verdeggiante terrazza, che si affaccia sulle Alpi Carniche, dalla sua sommità, sulla quale troneggia un’imponente croce, l’occhio spazia, venendo attratto da imponenti monumenti di roccia, mi riferisco alle innevate pareti del Monte Canin, al Monte Serio, alla Creta Grauzaria. Sul versante opposto si osservano le Alpi Austriache, il monte Cavallo di Pontebba e lo Zuc della Guardia ( con un’altra simpatica ferrata che porta in cima). Diciamo, che, dalla vetta, si gode uno splendido spettacolo a 360 gradi sulle nostre Alpi!
Da Pontebba, ci siamo diretti verso il Passo Cason di Lanza (1552 mt.), dove ci siamo fermati nell’ampio parcheggio vicino al Rifugio/Malga Zermula (Rifugio agrituristico tel. 3356072626). Si tratta di una casera, con produzione in proprio di formaggio e possibilità di pernottamento: si mangia molto bene (consigliamo il vero frico alla friulana, con le patate!), ed è ottimo come tappa di fine escursione per godersi una buona birra ghiacciata sotto le pareti dello Zermula.

Segnaletica CAI 442

Bosco frondoso a inizio camminata

Il sentiero verso l’attacco della ferrata parte dal parcheggio di fronte al Rifugio, ed è ben segnato con segnavia CAI 442 : dapprima si attraversa un rigoglioso bosco, per poi arrivare su una landa rocciosa, la salita in alcuni tratti diventa più ripida, sempre molto panoramica e per nulla esposta, fino a raggiungere l’attacco della ferrata. Essendo l’attacco posizionato ad una certa altitudine, non si esclude la presenza di qualche piccolo nevaio da attraversare. Durante la nostra escursione ne abbiamo trovato uno piccolo proprio sotto l’attacco, si trattava di qualche metro, che con passo sicuro e tracciando bene le impronte, abbiamo superato senza bisogno di ramponi o quant’altro.

Piccolo Nevaio appena prima dell’attacco della ferrata

All’attacco non eravamo soli, ci hanno preceduti una coppia tedesca, Johann e Julien, padre sportivo e figlio adolescente veloce come uno scoiattolo! Fa sempre piacere vedere un padre che inizia il figlio all’amore per la montagna!

 

 

 

 

 

attacco della ferrata

La ferrata “Amici della Montagna” si sviluppa in 13 sezioni di cavo, dette “settori”: i primi due sono molto verticali, su placca, ci sono appoggi per i piedi, a volte anche qualche staffa viene in aiuto, ma, diciamo che, ci può esser bisogno anche di una buona dose di forza di braccia, specialmente se si è fuori allenamento!

Johann e Julien impegnati sulla cengia che collega 2 tratti di cavi

Tratto di ferrata esposto ma ben protetto

Dal terzo settore in poi, ci sono ancora dei passaggi abbastanza verticali, ma i tiri sono più brevi, a volte il cavo finisce e ci sono dei brevissimi passaggi , con una certa esposizione, senza il supporto del cavo, ma con attenzione e concentrazione si superano senza difficoltà. L’ultima parte della ferrata risulta più appoggiata e, quindi, sempre meno faticosa.

 

Finito il sentiero attrezzato, non si è ancora in vetta, bensì si intraprende una piacevole camminata in cresta, attraverso un prato verdissimo e rigoglioso, ricco della vegetazione tipica di alta montagna, tra cui spiccano qua e là , catturando l’attenzione e rubando un sorriso di piacere, a chi le scopre… le meravigliose STELLE ALPINE, fiore ,ahimè, in via di estinzione, la stella alpina si può proprio definire la regina della montagna, fortunatamente, trova ancora raramente un habitat consono in cui sopravvivere! La stella alpina, si ammira, si fotografa, ma assolutamente non si raccoglie, va lasciata a vivere sulla sua montagna!

Foto di vetta

Arrivati in vetta, ci siamo goduti una piacevole sosta panoramica all’ombra dell’imponente croce, in compagnia di un’altra coppia,con cui abbiamo scambiato qualche impressione, Giampietro e Lara, in questo caso padre e figlia, simpatici friulani, appassionati di montagna e di speleologia, che ci hanno consigliato una prossima ferrata da salire, lo Zuc della Guardia! La montagna è bella anche da soli, ma, assieme a chi vuoi bene, la si apprezza molto di più,e, più in sicurezza! 

 

Il monte Zuc della GuardiaSi è fatto tardi, è ora di rientrare, anche perché ci vuole ancora un’oretta e mezza per la discesa, seguendo la via normale: la via di ritorno segue  tutto il versante nord del Monte Zermula, facendo il giro completo del massiccio: panorama mozzafiato, alcuni passaggi un po’ esposti con terreno ghiaioso invitano a fare attenzione e a concentrarsi, per evitare di mettere un piede in fallo, in quanto il pendio in quei tratti è molto ripido!

La parte più bella della discesa, attraversare un rigoglioso manto erboso, con il vento tra i capelli, il silenzio e il suono delle cicale in lontananza! Un’ultima parte nel bosco, ed ecco che si arriva alla Caserma sul Passo Cason di Lanza, e poco più avanti al parcheggio dove avevamo lasciato l’auto, la nostra poderosa Nelly!

Vale tra cielo e montiUna giornata stupenda, un’escursione non difficile, ma neppure scontata, un panorama davvero mozzafiato e…alla fine frico e birra deliziosi alla Malga Zermula!

Ciao alla prossima!

 

 

 

Saluti a Lara e Giampietro

 

 

 

 

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